ANCHE IO ERO UN BALL BOY La storia di Alvaro Morata
A poche ore dalla finale di Cardiff vi raccontiamo la storia di Alvaro Morata, ball boy come noi
Giocatori che hanno la possibilità di crescere in un settore giovanile prestigioso e di giocare, da professionista, per lo stesso club, non sono molti. Se in più aggiungiamo la possibilità di essere stato a bordo campo con i tuoi campioni come raccattapalle, il numero si restringe. Abbiamo già parlato varie volte di Florenzi, Totti stesso, i fratelli Cannavaro e tante altre storie le racconteremo in futuro.
Ma se a tutto ciò aggungiamo l’aver fatto il raccattapalle per il più acerrimo dei tuoi avversari, allora c’è probabilmente solo un nome che ci viene in mente: Alvaro Morata, nato a Madrid il 23 ottobre 1992, cresciuto in realtà nelle giovanili dell’Atletico e raccattapalle al fu Calderon, poi passato al Getafe e arrivato poi al Real nel 2008. Alvaro è un ballboy (perché una volta che lo sei stato lo sei per sempre, ndA) orgoglioso, che ancora oggi lo rivendica in ogni situazione. Famosa la sua intervista in cui disse “Quando i difensori più vecchi mi fanno fallo, a volte dico loro – Ero il tuo raccattapalle un tempo”.
Morata: "I was a ball boy when I was little & sometimes when I play now against defenders & they kick me, I say: ‘I was once your ball boy’"
— Real Madrid Info (@RMadridInfo) January 20, 2017
Il suo arrivo al Real non gli è mai stato perdonato dai tifosi dell’Atletico. Una sorta di tradimento, dicono. Ma Alvaro è sempre stato così: ha sempre seguito le opportunità e il cuore.
Rischiando a volte di spezzarlo a qualcuno. Come accadde il 5 maggio 2015 quando segnò un gol decisivo per la Juventus proprio contro il suo Real al Bernabeu e che ne decretò il passaggio in finale (poi persa a Berlino contro il Barcelona per 1 a 3 proprio con un suo gol). Quindi decise di tornare a giocare con i Blancos e con 15 reti è il secondo marcatore della stagione dopo il mostro Ronaldo. Not bad!
Ora arriva la Juve: chissà se è pronto a fare lo sgambetto alla sua ex-squadra come fece quel 5 maggio di due anni fa.
Questa volta però potrebbe volere dire alzare la coppa dalle grandi orecchie per la prima volta da protagonista.
Alvaro la Champions l’ha già vinta nel 2014 in finale proprio contro il suo Atletico, in quella drammatica finale acchiappata per i capelli dal Real al 90′ con Sergio Ramos. Si giocò a Lisbona. La stessa finale si replicò a Milano lo scorso anno, città che si dice possa diventare la sua prossima città, sponda Milan con cui, si dice, abbia già trovato un accordo. Ma chissà se il Real, lo lascerà andare. Lo fece già una volta e lui si vendicò. Meglio tenerselo buono uno così.