6 STORIE DI TATUAGGI di calciatori (ma non solo)
Alla scoperta dei tatuaggi dei calciatori, tra segnali minatori e ricordi decisamente indelebili.
De Rossi
2012 Polonia Europei. De Rossi si presenta al ritiro della Nazionale azzurra con questo nuovo tatuaggio. Il significato è semplice: Attenzione, non si passa! Fu veramente cosi, Daniele giocò quell’europeo da centrale di difesa perdendo solo in finale con la Spagna.
Dani Alves
Il giocatore della Juve è certamente uno dei più calciatori più tatuati che abbiamo mai visto. Segnaliamo ben due tatuaggi che raffigurano la madre (spalla e schiena), Silvetro e Titti sulla caviglia e un triangolo sul lato destro del collo con i tre suoi principi: Smile (Sorridi), Love (Ama), Live (Vivi). Ah, dimentichiamo la scritta VICTORIA sulla pancia: una parola a cui Dani Alves è abituato molto bene. Grande prestazione con gol per il giocatore brasiliano nella finale di Coppa Italia di ieri contro la Lazio.
La gente che ha rovinato il mondo ha la cravatta, non i tatuaggi… (Anonimo)
Ibra
Zlatan è un appassionato di tatuaggi, gli sono sempre piaciuti. Ma come sempre uno con la sua personalità riesce discutere. Ecco che nel 2015 esultò cosi dopo un goal. E subito tutti a cercare di capire il significato di quei disegni. Tempo dopo si scoprì che quei tatuaggi erano solo provvisori. Ibra aveva offerto quello spazio alla campagna dell’ONU contro la fame nel mondo. Che classe
Mark Clattemburg
Nel mondo del pallone, spesso siamo concentrati sui 22 in campo. In realtà in campo sono ventisette tra cui uno con molte responsabilità e il fischietto in bocca. Ecco perché Mark ha deciso di scrivere sulla sua pelle i ricordi di due finali arbitrate da lui nel 2016. Ah in entrambe c’era CR7 se vi ricordate…
Sergio Ramos
Come per l’arbitro anche i calciatori hanno il vizio di scrivere sulla pelle trofei vinti. Snejider, Materazzi per citarne alcuni. Ma sicuramente Sergio Ramos si merita una menzione d’onore. Entrambi i polpacci con due bei trofei, e che trofei tra l’altro!
El Pibe de Oro
Questa è una storia che va oltre il calcio. Anzi forse è proprio il punto d’incontro tra la Storia e il Calcio. Maradona e Castro sono stati amici di lunga data, si scrivevano lettere, si sentivano e si stimavano. Quando nel 2005 Maradona è andato Cuba per intervistarlo ha fatto vedere a Fidel il suo ritratto sulla sua gamba sinistra. Leggende.
Ci sono altre storie di tatuaggi che vorresti raccontassimo? Scrivici qui sotto!