5 cose indimenticabili della Barça Experience (VIDEO)

Questo weekend Ballboyz ha realizzato un piccolo sogno: la Barça experience completa, con tanto di tour e match al Camp Nou. In più il fatto di averla fatta qualche giorno dopo la straordinaria Remuntada con il PSG ha aggiunto un pizzico di unicità che ricorderemo e che vogliamo raccontarvi.
Ecco le 5 cose che non dimenticheremo mai:

1- Messi è il solo Dio. C’è posto per tanti campioni della storia del Barça: Cruyff, Maradona, Romario, Stoichkov, Koeman, Kubala, Escolà, ma nessuno è all’altezza del dio Messi. Intanto lo si capisce dal rapporto magliette con stampa “10 Messi” vs altri. Impossibile tenere il confronto.
Poi la presenza di fotografie e video che lo ritraggono nel percorso multimediale. Infine, uno spazio tutto suo con i 5 palloni d’oro in teca sotto una gigantografia che titola “il miglior giocatore della storia”.

Il miglior giocatore della storia
Messi, Messi, Messi, Messi, Messi…
Maradona ha sempre un posto speciale nel Museo
La Diez di Diego
Cruyff ha contribuito a costruire quello che è il Barcelona di oggi sia da giocatore che da allenatore

2- Il Camp Nou è immenso, l’atmosfera è un po’ freddina eccetto quando segna, nemmeno a dirlo: Messi. Non c’è una vera e propria tifoseria. Non ci sono fumogeni e l’illuminazione ricorda quella di un teatro. Perché il calcio a Barcelona è un po’ come andare al cinema o al balletto.

Una vista spettacolare

3- Orgoglio è la parola che sentirete di più. Orgoglio catalano, l’orgoglio di vestire la maglia, l’orgoglio di fare la storia, l’orgoglio di essere uno da Barça. Per chi ha fatto il salto dall’altra parte solo un minimo spazio: Figo e Ronaldo ad esempio. Unica eccezione: Michael Laudrup, che ha mantenuto un posto nei cuori dei tifosi blau-grana (ah proposito, i colori, originariamente marrone e blu, sono nati da un club di Liverpool).

“Indossala con orgoglio”, sembra dire Iniesta
Una bandiera della Catalunya appesa a un balcone

4- Si può mangiare ovunque. Fuori alla zona stadio, come in Italia. Ma anche dentro prima dell’ingresso allo stadio c’è un’altra area, cui si può accedere solo con biglietto, in cui ci sono ristoranti, cervezerie, distributori etc etc. E poi anche dentro allo stadio prima dell’ingresso al campo ovviamente. Non ci sono i venditori con frigo e patatine, nonché caffé Borghetti.

5- Pur essendo un museo, el moment present és el que més importa. Ci sono cimeli e ricordi ovunque, evidentemente. Palloni, boots, maglie, contratti e documenti: ma un’ala intera del museo è dedicata alla squadra attuale e alle vittorie più recenti. Perché il Barça è un club che vince e vive il presente, con la forza però di un passato molto forte.

Neymar Jr è uno dei più presenti

Unica eccezione: sembra che la vittoria della Champions a Roma nel 2009, rappresenti qualcosa di straordinario tanto da dare il nome al ristorante interno con tanto di tavoli numerati e titolati ai giocatori che fecero quell’impresa (era l’anno del “treble” poi replicato dal “triplete dell’Inter di Mourinho che eliminò proprio il Barça in semifinale nel 2010).

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